Autore: Raffaello Pietropaolo, capo della Divisione principale (IVA), Vice-direttore IVA
«Die Warenumsatzsteuer ist out, jetzt kommt die Mehrwertsteuer». Queste le parole usate da Hansjörg Erny, presentatore del telegiornale in lingua tedesca della SSR, per commentare il risultato della votazione del 28 novembre 1993, quando l’introduzione dell’imposta sul valore aggiunto in Svizzera fu accettata con il 66,7 per cento dei voti a favore.
Oggi l’IVA ha 25 anni. Secondo uno studio della Banca mondiale, la Svizzera è il Paese in Europa con il minore onere amministrativo per conteggiare l’IVA: gli Svizzeri le dedicano infatti 8 ore all’anno. In Germania ci vogliono 43 ore, mentre negli altri Paesi europei il tempo medio richiesto è di 68 ore. Quali sono i motivi che spiegano questo eccellente risultato registrato dall’IVA svizzera?
Le fondamenta di questo successo sono state gettate nel 1995. L’AFC ha dovuto introdurre la nuova imposta in un tour de force nel giro di 13 mesi. Il fabbisogno di informazioni dei contribuenti era molto elevato. In breve tempo l’AFC ha dovuto definire la prassi fiscale e informare le imprese nelle tre lingue ufficiali. Questo periodo è stato molto intenso per i collaboratori dell’AFC, ma anche entusiasmante e caratterizzato da un forte spirito di servizio. All’epoca, le procedure di riscossione e di registrazione venivano svolte quasi esclusivamente su carta.
Gli albori dell’IVA sono stati segnati da un lato dalla discussione sulla deduzione dell’imposta precedente, che trasforma il contribuente in creditore nei confronti dell’AFC. Questo status di creditore ha indotto l’AFC ad adottare un atteggiamento piuttosto formalistico per quanto riguarda la deduzione dell’imposta precedente. Dall’altro, le numerose eccezioni (differenti aliquote d’imposta, prestazioni imponibili, escluse dall’imposta, optate ed esenti dall’imposta, sussidi) ponevano i contribuenti di fronte a grandi sfide.
Intorno al 2000 sono aumentate le critiche al formalismo dell’AFC da parte della politica e dell’economia. Ciò ha innescato un processo di riforma durato diversi anni che ha avuto un impatto significativo sullo sviluppo dell’IVA in Svizzera. Il rapporto del Consiglio federale «10 anni di IVA» del gennaio 2006 ha poi posto le basi per una modifica fondamentale dell’IVA. Da un lato, l’AFC si è staccata dal formalismo praticato comunicando il cambiamento di prassi nel documento «Trattamento delle lacune formali» del 31 ottobre 2006; dall’altro, il 1° luglio 2006, il cosiddetto «articolo sul pragmatismo» è stato inserito nell’allora vigente ordinanza sull’IVA, che ha allentato il formalismo.
Due anni dopo è già stata posata la successiva pietra miliare della politica fiscale. Il 25 giugno 2008 il Consiglio federale ha pubblicato il messaggio concernente la semplificazione dell’IVA, proponendo una riforma dell’IVA in due parti [cfr. Messaggio del 25 giugno 2008 concernente la semplificazione dell’imposta sul valore aggiunto, pag. 6035]. La parte A mirava ad alleggerire l’onere amministrativo delle imprese con numerose semplificazioni e oltre 50 misure singole e a ridurre il dispendio per la riscossione dell’imposta. La parte B, invece, prevedeva un’aliquota unica del 6,1 per cento e una significativa riduzione delle esclusioni dall’imposta.
Ogni esclusione dall’imposta e ogni adeguamento delle aliquote rende il sistema dell’IVA più complicato, comporta distorsioni della concorrenza e genera un lavoro supplementare per le imprese e l’Amministrazione federale. La parte B avrebbe semplificato radicalmente l’imposta sul valore aggiunto in Svizzera e le suddette otto ore all’anno per il conteggio dell’IVA avrebbero potuto essere ulteriormente ridotte. Tuttavia, la parte B non è stata accolta con favore in Parlamento. Di conseguenza, la parte A è stata attuata nella revisione totale della legge federale sull’imposta sul valore aggiunto del 12 giugno 2009.
Durante questo periodo sono state gettate le basi per l’automazione e la digitalizzazione dei processi dell’AFC. In questi anni sono stati avviati diversi progetti informatici che hanno portato all’introduzione del rendiconto online nel portale «AFC SuisseTax» nel 2015. Mentre nel 2015 l’8,5 per cento dei contribuenti dichiarava l’IVA online, questa percentuale è oggi già superiore al 60 per cento, con una tendenza al rialzo. Grazie a questo sviluppo positivo e al miglioramento del rendiconto online con l’applicazione «Rendiconto IVA easy», l’AFC ha soppresso l’invio del rendiconto in versione cartacea dal 31 dicembre 2020. Solo in casi eccezionali il contribuente può richiedere il rendiconto in versione cartacea all’AFC. Inoltre, rispetto al 1995, la procedura d’iscrizione è ora completamente digitalizzata e avviene esclusivamente tramite la piattaforma «AFC SuisseTax» dell’AFC.
Tuttavia, un sistema fiscale ben funzionante ha bisogno anche di persone. I suddetti processi di riforma e di miglioramento hanno anche cambiato positivamente il rapporto tra i contribuenti e l’AFC. Ciò si riflette nel sondaggio presso i partner condotto nel 2019 dall’AFC interpellando i contribuenti. Dal sondaggio emerge che i collaboratori dell’AFC hanno ricevuto ottimi voti e sono percepiti come cordiali e competenti. Durante i controlli per l’imposta sul valore aggiunto, i contribuenti si sentono trattati con rispetto dagli ispettori dell’AFC. È inoltre interessante notare che la consulenza competente fornita dagli ispettori dell’AFC è apprezzata. Questi risultati sono molto graditi e dimostrano che negli ultimi anni presso l’AFC l’aspetto della prestazione di servizio ha acquisito una maggiore importanza.
Nel confronto europeo, la Svizzera ha le aliquote IVA più basse. Sarà interessante vedere come si svilupperanno in futuro le aliquote IVA nel nostro Paese. In particolare, le ripercussioni della crisi dovuta al COVID-19 aumenteranno la pressione sulle aliquote IVA. In questa discussione non bisogna dimenticare gli sforzi messi in campo dal Consiglio federale per semplificare l’IVA in Svizzera attraverso un’aliquota unica.
In sintesi, si può affermare che i progetti e processi di riforma e di cambiamento sopra descritti hanno reso più gestibile l’onere amministrativo in relazione all’IVA per la maggior parte delle imprese e che l’AFC e i collaboratori della Divisione principale Imposta sul valore aggiunto godono di un’ottima reputazione. Tuttavia, ciò che è stato costruito in 25 anni deve essere mantenuto e ulteriormente sviluppato. Nell’ambito dell’attuazione della strategia di e-government della Confederazione, l’AFC proseguirà quindi il processo di trasformazione digitale nei prossimi anni. La complessità dell’IVA oggi è legata alle esclusioni dall’imposta e alle differenti aliquote. Tuttavia, una radicale semplificazione dell’IVA può essere raggiunta solo se queste esclusioni vengono abolite e se viene introdotta un’aliquota unica.